Il DPCM è in vigore dal 4 al 17 maggio 2020, ma entrano immediatamente in vigore solo alcuni commi dell’articolo 2, per consentire alle imprese di prepararsi alla riapertura.
La principale novità contenuta nel provvedimento è costituita dalla riapertura della gran parte delle attività produttive; su 88 codici Ateco che censiscono tutte le attività economiche, difatti, solo 10 restano colpiti dall’obbligo di chiusura. Tra di essi, il commercio al dettaglio (di cui resta autorizzata una lista restrittiva, sostanzialmente uguale a quella del DPCM del 10 aprile, con la sola aggiunta delle vendite di fiori e piante), ristorazione e bar, noleggio, agenzie di viaggio, gestione di edifici, attività creative, biblioteche e musei, lotterie e scommesse, attività sportive e di intrattenimento, servizi alla persona. A questi si aggiunge anche il divieto dell’attività di produzione di beni e servizi per uso proprio. Anche le attività vietate, se sono funzionali ad una filiera economica riaperta, possono essere ammesse con il meccanismo di comunicazione al prefetto.
Sugli spostamenti da e per l’estero, le regole restano invariate fino al 17 maggio. Si allentano le regole sugli spostamenti interni, nel senso che la restrizione all’assoluta urgenza dello spostamento è ora riferita all’ambito regionale e non più a quello comunale. Sul piano sociale si riaprono i parchi, si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiuntI.
DPCM reperibile al seguente link: http://www.governo.it/sites/new.governo.it/files/Dpcm_img_20200426.pdf